Arriva al Teatro Piccolo Re di Roma, sabato 2 febbraio, in doppia replica, ore 18:00 e poi ore 21:00 e domenica 3 febbraio, ore 17:00, lo spettacolo teatrale "Con sincera inimicizia", prodotto da Orchestra Teatralica, di e con Andrea Buoninfante, e interpretato dallo stesso Buioninfante insieme a Franco Pietropaoli e Romana Rubeo, diretto da Giovanni Avolio.
Si tratta dell’esilarante avventura d’un italiano alle prese con piccoli e grandi drammi, piccoli e grandi poteri e potentati.
Dall’omonimo epistolario dello stesso Buoninfante, la graffiante ironia contro Trenitalia, Enel, Telecom… "Con sincera inimicizia" mette in scena i tanti piccoli microdrammi di un cittadino qualunque (o di qualunque cittadino). Gli usi e gli abusi delle burocrazie, le amministrazioni, le aziende, vengono vissuti in prima persona da un pigro compulsivo che impiegherebbe volentieri il suo tempo in maniera diversa, ma che è costretto a reagire.Lo fa scrivendo irriverenti missive. Incalzato da due misicisti che godono a punzecchiarlo su questo e quello, lo scalcinato Don Chisciotte non fa sconti a nessuno: Enel, Telecom, Trenitalia, la Rai, persino il Papa, ma anche l'amministratore di condominio, l'idraulico, il vicino di casa diventano così un'orda di nemici famelici da affondare a colpi di sarcasmo.
Rispetto all’irriverente epistolario contro le burocrazie, dal quale è tratto e che è dello stesso Andrea Buoninfante ("Con sincera inimicizia. Le tragicomiche lettere di Andrea Buoninfante", uscito in libreria nel 2011, per Effequ), lo spettacolo presenta una prima grande novità: il tagliente sarcasmo dell'autore marsicano sulle piccole e grandi tragedie quotidiane dal libro al palco perde ogni censura.
Spiega lo stesso Buoninfante che "la scelta editoriale di criptare alcuni nomi di aziende nasceva dalla necessità di proteggere terzi oltre me da eventuali rappresaglie giuridiche dei destinatari delle missive. In teatro il discorso cambia, il volto e il tono della voce sono armi in più contro possibili fraintendimenti. Lo scopo del testo, e ciò vale anche per la sua riduzione teatrale, resta quello di offrire una riflessione su quanto c'è di grottesco nei rapporti verticali tra individui e apparati, sia essi pubblici che privati. Non di un j'accuse si tratta, ma d'un viaggio intimo nella nevrosi quotidiana dei rapporti con piccole e grandi prepotenze che chiunque di noi subisce. L'invito é a ritrovare il gusto di cogliere gli aspetti comici e grotteschi che spesso le caratterizzano, e per farlo urge innanzitutto prendere sé stessi un po' meno sul serio".
Vittime preferite dello spettacolo sono Enel, compagnie telefoniche, call center, il tg regionale Rai e, soprattutto, Trenitalia. Spiega ancora l'autore: "vengo da un paese in cui parecchi cittadini sono costretti, per lavoro, a passare buona parte del loro tempo in treno. Per questo pagano anticipatamente un servizio che spessissimo è in ritardo. Questa discrepanza tra pagamento anticipato e servizio ritardato è la lente attraverso ho guardato una serie di disavventure capitate a me come a tantissimi e in cui tutti, bene o male, possono riconoscersi. Quello che racconto è tutto vero."
Uno spettacolo, dunque, su ingiustizie a volte insignificante e su tutto quello che un inghippo amministrativo può creare nella vita dei cittadini con il suo carico, a volte, di assurdità.
Con la regia di Giovanni Avolio, lo spettacolo ha per protagonista anche la musica – perché, quando anche si cimenta con altro, Buoninfante rimane un cantautore – eseguita dal vivo da Franco Pietropaoli e Romana Rubeo. Quest'ultima ha calcato fin da giovanissima palchi prestigiosissimi come flautista classica, ma non sembra sentirsi a disagio in questa veste inusuale di musicista di scena. Il connubio tra Buoninfante e Pietropaoli è invece collaudatissimo, e non stupisce più la presenza scenica del cordista romano che con Buoninfante non riesce più a fare solo il musicista.